Il metodo dello Yoga Simbolico® si è formato nel corso degli anni, dall’esperienza diretta con gli studenti, in centinaia e centinaia di classi, dove ho potuto sperimentarne l’efficacia ed il suo potere trasformativo. 
Negli anni di pratica e d’insegnamento dello yoga, mi sono specializzata sempre più in questa particolare forma che ho chiamato “simbolica”.

Gianna Tessaro

Pubblicazioni

Il Manuale dello Yoga Simbolico” illustra il metodo messo a punto nel corso del tempo dagli autori nell’esperienza diretta con gli studenti, in centinaia di classi nelle quali ne è stata sperimentata l’efficacia e l’importante potere trasformativo

È sempre la relazione tra due o più termini a generare forme armoniche che destano meraviglia e bellezza: in questa ricerca, l’acqua mossa dal suono e baciata dalla luce ha dato vita a forme incredibili, gii Yantra Mandala d’Acqua.

La Musica delle Piante ci avvicina a un nuovo linguaggio che ci invita ad aprirci a nuovi sistemi simbolici per uscire cosi dai nostri abituali schemi di lettura, allontanandoci così dai territori conosciuti per entrare in nuove aree della nostra mente che esistono da sempre ma sono rimaste inutilizzate

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Nel corso degli anni ho elaborato nuove posizioni che vanno ‘raccontate’ in modo poetico perché parlano all’anima; asana ispirate ai simboli dei quattro elementi e ad archetipi potenti presenti in ogni individuo.

Sequenza: “colei che partorisce se stessa”

Il mio modo di insegnare lo yoga è sincretico: amo le contaminazioni, le epidemie culturali, i virus creativi, le commistioni capaci di creare nuovi linguaggi, nuove specie, nuove meraviglie.

Per me lo Yoga è ‘Unione’ e come tale può unirsi a molte altre discipline senza perdere la sua specificità, ma essere anzi motore di grande d’integrazione.

Sono consapevole che alcune posizioni da me elaborate dal punto di vista simbolico, sono varianti di asana tradizionali; nel tempo sono diventata altresì consapevole che non è rilevante cosa si fa ma ‘come’ lo si fa. Ciò significa  che anche le più conosciute asana possono essere esperite in modi sempre nuovi, rafforzando l’aspetto simbolico che le sottende al di là della loro mera rappresentazione formale, andando dentro il significato profondo che il significante attiva.

Sequenza: “madre terra che abbraccia padre cielo”

Le posture che propongo nelle classi di Yoga Simbolico® hanno dei nomi che ‘le dicono’, ovvero che  ‘le raccontano’, che creano cioè una ‘narrazione’ attorno alla forma: è questo racconto a fare la differenza, perché, come ben sanno gli sciamani, la parola ha il potere non solo di evocare ma anche di invocare nuove realtà.

Sequenza: “Il Trivio, la Terza Possibilità”

Lo Yoga Simbolico® crea racconti che parlando attraverso i simboli alla nostra essenza più profonda, risvegliando in noi la consapevolezza che siamo Uno con la Natura e con l’Universo in cui esistiamo; non possiamo operare nessun cambiamento all’esterno di noi perché l’unica ecologia davvero possibile e profonda è soltanto interiore.

“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo” diceva il Mahatma Gandhi; che questo auspicio possa essere il sentiero per il cammino d’ognuno.

Il simbolo

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Il simbolo si manifesta nella ricongiunzione di due parti che unendosi lo ricompongono. Esso, secondo la definizione che ne viene data, è formato dalle “due parti di una tessera o di un anello”; secondo la linguistica esso è un significante che rimanda o allude ad un significato.

Solo nella relazione tra significante e significato nasce il segno che lega i due termini in una presupposizione reciproca per cui il contenuto può manifestarsi solo attraverso una forma significante

Ferdinand de Sassure

Questo passaggio dal segno al simbolo presuppone dunque l’esistenza di una comunicazione che necessita di una decodifica cognitiva da parte del cervello mediante i sensi.

Ciò avviene unendo le funzioni dell’emisfero sinistro (capacità cognitiva) con quelle dell’emisfero destro (capacità immaginativa).

I due emisferi cerebrali si uniscono nell’uno che è il cervello per poter decodificare qualsiasi simbolo, tanto che il cervello stesso è simbolo e al contempo medium necessario affinché lo stesso si manifesti tramite la mediazione dei sensi.

Come attestano le ricerche neurobiologiche e linguistiche, il nostro cervello pensa per simboli, lingua con la quale si esprime da sempre l’inconscio.

Come attestano le tradizioni sciamaniche e il ritrovamento di reperti, alcuni simboli venivano disegnati sul corpo a scopo curativo: il simbolo emana infatti determinate frequenze energetiche.



Ciò che è però interessante comprendere è  come il simbolo agisca in noi, ovvero come e dove le due parti d’esso si congiungano dando un ‘senso’ profondo a delle immagini il cui ‘significato’ va oltre l’immagine da essa richiamato.

I simboli sono infatti veicoli di informazioni compattate che attivano l’Universo simbolico presente in ognuno di noi, ma ancora in parte ‘sopito’.

Questo risveglio avviene attraverso le emozioni che sempre sono associate ad un simbolo, il quale, a sua volta attiva delle energie libere che possono armonizzare dissonanze presenti nel campo sottile degli esseri viventi perché trasmette informazioni a quella parte intelligente ed innata presente in ognuno.

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